I miracoli di Gesù

(062)

L'emorroissa guarita (230.3)

(Questo miracolo è legato a quello successivo, la risurrezione della figlia di Giairo. Mentre Gesù, tenendo per mano Giairo è tra la folla diretto alla casa della figlia morente....)

Ad un certo momento si volge di scatto lasciando andare la mano del padre e si ferma. Si volge non col solo capo. Ma con tutto il corpo. Sembra anche più alto perchè ha preso un atteggiamento da re. Col volto e lo sguardo fatto severo, inquisitore, scruta la folla. I suoi occhi hanno lampi, non di durezza ma di maestà: "Chi mi ha toccato?" chiede.
Nessuno risponde.
"Chi mi ha toccato, ripeto." insiste Gesù.
"Maestro" rispondono i discepoli, "non lo vedi come la folla ti pigia da ogni lato? Tutti ti toccano, nonostante i nostri sforzi."
"Chi mi ha toccato per ottenere miracolo, chiedo. Ho sentito potenza di miracolo uscire da Me perchè un cuore l'invocava con fede. Chi è questo cuore?"
Gli occhi di Gesù si chinano due o tre volte, mentre parla, su una donnetta sulla quarantina, molto poveramente vestita, molto sciupata nel volto, la quale cerca di eclissarsi tra la folla, di farsi inghiottire dalla calca. Quegli occhi le devono bruciare addosso. Comprende che non può fuggire e torna avanti e gli si butta ai piedi, quasi col volto nella polvere, le mani protese che però non osano toccare Gesù.
"Perdono! Sono io. Ero malata. Dodici anni che ero malata! Sfuggita da tutti. Mio marito mi ha abbandonata. Ho speso tutto il mio avere per non essere considerata obbrobrio, per vivere come vivono tutti. Ma nessuno ha potuto guarirmi. Lo vedi, Maestro? Sono una vecchia anzi tempo. La forza è defluita da me col mio flusso inguaribile e la mia pace con essa. M'han detto che Tu sei buono. Me l'ha detto uno che è stato guarito da Te della sua lebbra e che per esser stato tanti anni sfuggito da tutti non ha avuto schifo di me. Non ho osato dirlo prima. Perdono! Ho pensato che solo ti avessi toccato sarei guarita. Ma non ti ho reso immondo. Ho appena sfiorato il lembo della tua veste là dove striscia al suolo, sulle lordure del suolo.... Sono io pure lordura... ma son guarita, che Tu sia benedetto! Nel momento che ti ho toccato la veste il mio male è cessato. Sono tornata come tutte. Non sarò più schivata da tutti. Mio marito, i figli miei, i parenti potranno stare con me, li potrò accarezzare. Sarò utile alla mia casa. Grazie Gesù, Maestro buono. Che tu sia benedetto in eterno!"
Gesù la guarda con bontà infinita. Le sorride. Le dice: "Va' in pace, figlia. La tua fede ti ha salvata. Sii guarita per sempre. Sii buona e felice. Va'."